La Quaresima è un periodo di 40 giorni che precede la Pasqua, perchè proprio 40? Il 40 è un numero simbolico, sia nel Vecchio che nel Nuovo Testamento. Nel Vecchio Testamento sono 40 i giorni del diluvio universale, 40 i giorni passati da Mosè sul Sinai e 40 gli anni in cui il popolo di Israele peregrina nel deserto prima di giungere alla Terra Promessa, 40 i giorni di cammino del profeta Elia per giungere al monte Oreb, 40 i giorni che Dio concede a Ninive per convertirsi dopo la predicazione di Giona. Nel Nuovo Testamento sono 40 i giorni di digiuno vissuti dal Signore nel deserto prima di intraprendere la sua missione pubblica e 40 i giorni durante i quali Gesù risorto istruisce i suoi, prima di ascendere al cielo e inviare lo Spirito Santo. Si tratta di un periodo di tempo che è caratterizzato da una forte esperienza di fede del Popolo di Dio. Dice Papa Francesco nel suo messaggio per la Quaresima 2020: “In questo tempo favorevole, lasciamoci perciò condurre come Israele nel deserto (cfr Os 2,16), così da poter finalmente ascoltare la voce del nostro Sposo, lasciandola risuonare in noi con maggiore profondità e disponibilità. Quanto più ci lasceremo coinvolgere dalla sua Parola, tanto più riusciremo a sperimentare la sua misericordia gratuita per noi. Non lasciamo perciò passare invano questo tempo di grazia, nella presuntuosa illusione di essere noi i padroni dei tempi e dei modi della nostra conversione a Lui.” Come possiamo ascoltare la voce di Dio? Prima di tutto per ascoltare ci vuole silenzio, facciamo silenzio attorno a noi; in un mondo di frastuono cerchiamo la pace, il silenzio. Spegniamo la TV, spegniamo la musica che ascoltiamo senza sosta, quando camminiamo per strada e passiamo davanti ad una Chiesa entriamoci e passiamo nella pace e nel raccoglimento della preghiera 10 minuti almeno. Prendiamo l’abitudine della lettura quotidiana della Parola di Dio. Inoltre dobbiamo vedere nell’altro sofferente nostro Signore Gesù Cristo che soffre, quindi aprirci ad opere di carità: visitare gli anziani, gli ammalati, offrire il nostro aiuto concreto ai poveri, ai bisognosi. Ci dice il Papa: “La condivisione nella carità rende l’uomo più umano; l’accumulare rischia di abbrutirlo, chiudendolo nel proprio egoismo.” Agli albori del cristianesimo le prime comunità mettevano tutti i beni in comune e si prendeva secondo il bisogno. Anche ora, superiamo l’egoismo del possesso e doniamo quanto possiamo a chi ha più bisogno. La Quaresima, spesso lo dimentichiamo, è anche tempo di elemosina, oltre che di digiuno. Ma la base di tutto è l’Amore. Se amiamo Dio ed il nostro prossimo vivremo con amore i sacrifici e, tramite essi, ci purificheremo per essere pronti per celebrare con gioia la santa Pasqua.