Da qualche giorno è stata lanciata l’emergenza su tutto il territorio nazionale, sono state prese precauzioni per evitare il contagio. Sono state chiuse scuole, uffici, negozi, chiese. Ebbene si, chiese. Sono state proibite le Messe domenicali, feriali ed addirittura i funerali. Piazza San Pietro è deserta per l’Angelus.
I nostri vescovi ci mandano messaggi in cui ci incitano a pregare da casa, a leggere la Parola quotidiana sul Messale, a recitare il rosario. Vi sono diverse iniziative per la preghiera comunitaria virtuale, quindi, ognuno nella propria casa, ma uniti con il pensiero e la fede. Ad esempio cliccando su questo sito
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si può accedere alla Corona antivirus, pubblicizzata anche sul blog della nota blogger cristiana Costanza Miriano.
Ma cosa possiamo fare contro il senso di solitudine che ci pervade? Come non pensare che senza l’obbligo della Messa domenicale si cada nell’anarchia religiosa, in cui, non pregare non è peccato? Certo è che, senza scadenze che ci leghino, la nostra volontà potrebbe scemare, la nostra fede intiepidirsi. Ora dobbiamo scegliere di ritagliarci dei momenti nella giornata per pregare, senza orari di funzioni religiose che ci vincolino, senza appuntamenti con amici in parrocchia a cui tener fede. La nostra volontà di essere cristiani prevarrà sulla nostra pigrizia e sul nostro senso di sconforto per tutta questa situazione? La funzione religiosa ci nutre, ci rassicura, le parole dell’omelia ci danno la forza per andare avanti in tutte le nostre difficoltà quotidiane, ci danno, ora conforto, ora entusiasmo, ora consolazione, ora vitalità e fiducia in Dio.
Questo è un brutto momento per la Chiesa, per noi fedeli, che rischiamo di sentirci orfani.
Facciamoci forza con i social, che possono creare senso di comunità, con la lettura del Messale, rinvenibile anche su Internet. Questo momento passerà, dobbiamo avere fede, dobbiamo avere speranza, dobbiamo avere spirito di sacrificio, che nostro Signore Gesù Cristo ci mostra. La forza va trovata dentro di noi, dentro le relazioni con i nostri familiari, con cui siamo obbligati ora a passare tutte le nostre giornate. Riscopriamoci amorevoli con loro, e tolleranti dei loro piccoli difetti.
Attingiamo la forza che ci manca nella Parola e non smettiamo di avere un rapporto con nostro Signore nella preghiera. E che questo momento difficile ci faccia vivere con ancora maggiore gioia tutto ciò di cui ora siamo privati quando lo riavremo! Che questa pandemia globale sia debellata presto, e sia l’occasione per capire quanto preziosa è la nostra quotidianità, la nostra libertà, le nostre relazioni sociali. Tutto ciò di cui ora siamo privati, comprese le funzioni religiose. Dobbiamo avere forza e fede in Colui che tutto può. Essere cristiani ora dipende solo da noi, da quanto amore abbiamo per l’Altissimo. Da quanta volontà abbiamo di coltivare un rapporto speciale con Lui. Non lasciamoci abbattere, non lasciamoci annullare da questa difficoltà presente. E che la Vita che esce dal cuore del Creatore riempia di gioia e di amore le nostre vite anche ora, dobbiamo essere cristiani ai tempi del Coronavirus.