“Perchè soffrono i bambini?”

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Questa domanda venne rivolta a Papa Francesco durante la sua visita nelle Filippine nel 2015. “Perchè ci sono bambini abusati, drogati, costretti a prostituirsi, abbandonati nelle strade?”. Il Papa risponde: “Questa domanda non ha una risposta, ma solo quando preghiamo possiamo rispondere qualcosa. Vi è una compassione mondana che non serve, a parte che a tirar fuori il portafoglio e a dare una o due monete. Se Gesù avesse avuto questa compassione sarebbe arrivato sulla terra, avrebbe guarito una o due persone e sarebbe tornato al Padre. Ma no, Gesù ha sperimentato tutto il dolore della natura umana, e soltanto quando pregò, perchè imparò a pregare, capì il nostro dramma”.

“Spesso la realtà si vede solo con gli occhi puliti dalle lacrime”.

Nella nostra società tendiamo a reprimere tutto ciò che è sofferenza, perchè vogliamo inebriarci di ciò che è effimero, distrarci con cose piacevoli. La nostra cultura non vuole vedere la sofferenza, perchè non aiuta a vendere, ad arricchirsi, che sono tutto ciò a cui la società dell’intrattenimento mira. Quindi, quando ci imbattiamo nella sofferenza, ci sentiamo esclusi, emarginati, non capiti, poco importanti, sbagliati. E’ nella sofferenza che ci rivolgiamo all’Unico che può capirci, Dio. Ed è nella nostra sofferenza che ci uniamo alla sofferenza di tutti gli altri, ed è tramite la preghiera che apriamo il nostro cuore alla Verità.

Vorrei lasciarvi qui anche una traccia musicale che mi commuove sempre quando l’ascolto: la traccia che riporta  questo discorso del Papa nelle Filippine.

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3 commenti Aggiungi il tuo

  1. Roberto C ha detto:

    Ha detto bene. Aggiungo, che nella moderna società secolarizzata (ma, a ben vedere, ancor più nell’arcaica società dei tempi di Gesù), i bambini contano poco, perché in una società basata sulla produzione e scambio di merci, anche la persona umana, come forza-lavoro, diviene una merce con un suo prezzo di mercato. Il valore di una persona, in siffatta società, è dato dal valore della produzione, ed i bambini (come i vecchi e gli invalidi) sono improduttivi.

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    1. Il valore della persona é intrinseco. Vale in quanto persona, quindi figlio di Dio. Non dobbiamo giudicare le persone dalla loro produttività, questo è spersonalizzante ed utilitaristico e non é quello che Gesù vuole. Egli stesso nel Vangelo era circondato di bambini e non li scacciava “Perché loro é il Regno dei cieli”.

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      1. Roberto C ha detto:

        Sì, è così: Gesù, pur rispettando la tradizione giudaica, chiamò al suo seguito anche donne, bambini e malati, che in quel contesto storico non valevano nulla.
        In questa società iper-produttiva dove pare contare prevalentementesolo il profitto, la persona non è considerata in quanto tale, ed i più deboli, quelli ai margini, ne fanno le spese.
        A Dio, non interessa la capacità di produrre reddito…l’uomo moderno, invece, interessa solo questo aspetto.

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