La fede e i nuovi mezzi di comunicazione

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Sono anni che la Chiesa si sta aprendo ai nuovi mezzi di comunicazione, inizialmente si trattò della televisione, con trasmissioni in diretta di Messe e catechesi, e anche canali dedicati completamente alla cristianità come TelePace, Tv2000, e la più moderna RaiVaticano. Canali con rosari più volte al giorno, meditazioni e catechesi. Con la pandemia, e le Messe sospese, si è visto un moltiplicarsi delle pagine Facebook delle parrocchie, con le Messe in diretta. Oggigiorno quasi tutte le parrocchie hanno una pagina Facebook, e la presenza sui social è notevole, ad esempio vi sono numerosi canali youtube di preti e religiosi, come il canale di Don Alberto Ravagnani, il canale di Gabriele Scardocci, quello di Don Nicola Salsa e molti altri. Vi sono numerosi youtubers cristiani: come le due sorelle bionde di GirlDefined, il canale molto interessante di Aleteia, quello di Kairos storia del cristianesimo, quello di preghiere di Aurora Ignota e tantissimi altri. Sono numerose le pagine Instagram cristiane, addirittura il nuovo social dei giovani, Tik Tok ha tra i suoi creatori di contenuti il già citato Don Alberto Ravagnani. Vi sono numerosissimi blog cristiani, tra cui, spero non indegno rappresentante, questo. La questione è: questo è un bene per la fede o, come sostengono alcuni, tutto ciò porta alla perdita del mistero, della sacralità? I fautori della seconda ipotesi mi ricordano la famosa serie TV The young Pope, in cui viene descritto un giovane Papa molto reazionario, che si schiera a favore del recupero del mistero e con una visione elitarista della Chiesa, al punto da non volersi mai mostrare ai Media per aumentare il mistero attorno alla sua figura. In realtà io sono di opinione contraria, se i social ed Internet esistono, bisogna usarli, evangelizzare è anche questo. Il mio sentimento è di grande conforto aprendo il mio Instagram e leggendo frasi prese dalla Bibbia provenienti da post di pagine Instagram che seguo. Si possono trovare frasi di amore verso Dio ed il prossimo condivise mediante questo social. Inoltre amo tantissimo i gruppi Facebook di preghiera, più di una volta, in occasione di momenti difficili, come gravi operazioni chirurgiche di parenti, ho chiesto preghiere in questi gruppi e devo dire che ho notato un grande affetto, con centinaia di persone disposte a pregare per le mie necessità. Questo mi ha dato molta forza e la mia fiducia incrollabile nella preghiera non è stata tradita. I canali youtube cristiani mi fanno compagnia alla sera e nei momenti di relax, facendomi riflettere e divertendomi allo stesso tempo. Seguo numerosi blog cristiani di cui leggo i post alla mattina, facendo colazione. Insomma i social cristiani fanno parte della mia vita e li ritengo molto utili ed interessanti. Ritornando alla tesi del recupero del mistero, ovviamente quello che succede dentro di noi quando preghiamo è personale, il rapporto tra noi e Dio è intimo e sacro. Nulla può, nè deve sostituire, il nostro pregare in Chiesa, alla presenza di Gesù sacramentato, il nostro frequentare la Messa, il nostro confessarci e farci seguire da un padre spirituale. Il mistero della fede, del credere senza conoscere, senza vedere, rimane in ogni cristiano e non temo che i social corrompano questo mistero, e Gesù stesso, nel Vangelo ci dice che il mistero deve essere divulgato e che nessuno accende una lampada per nasconderla sotto al letto. La questione del mantenere un certo rispetto per le tematiche sacre, con reverenza per l’importanza del culto mi trova perfettamente d’accordo, il senso di sacro che si percepisce nelle chiese antiche, magari con sottofondo di canti gregoriani ci trasporta in una dimensione di preghiera e raccoglimento che di certo non troviamo su Tik Tok.  Nemmeno queste due cose vanno equiparate, sono cose diverse, e non si escludono l’una con l’altra. In conclusione sono personalmente favorevole alla diffusione di messaggi cristiani tramite i moderni mezzi di comunicazione, lo trovo utile, di conforto a volte, di intrattenimento e riflessione, altre. La maggior parte delle persone comunicano in questo modo e Gesù è per tutti, quindi il Suo messaggio può essere veicolato anche tramite questi nuovi mezzi di comunicazione.

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3 commenti Aggiungi il tuo

  1. Centoquarantadue ha detto:

    Sono d’accordo su tutto. Anche a me capita di seguire blog cattolici, ed è un grande conforto leggere di argomenti anche di attualità, mediati dal punto di vista spirituale.

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    1. Le nuove tecnologie possono anche essere veicolo di spiritualità! 🙂

      Piace a 1 persona

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